I pensieri che ossessionano: il disturbo ossessivo compulsivo

disturbo ossessivo compulsivo roma

Con la denominazione di disturbo ossessivo compulsivo (DOC) si intende definire tutte quelle idee e pensieri ricorrenti che inducono un soggetto a comportamenti ripetitivi.  Questo disturbo è stato denominato ossessivo compulsivo in quanto la quasi totalità dei soggetti affetti ha sia ossessioni che compulsioni.

Con il termine ossessione si intendono quindi tutti quei pensieri incontrollabili, riconosciuti anche da chi ne soffre come idee infondate ed eccessive. Le ossessioni del disturbo ossessivo compulsivo attivano emozioni tanto forti quanto sgradevoli, come ad esempio paura, disgusto o colpa. Tipici sintomi ossessivi sono la paura dello sporco o delle malattie. Problemi di salute o sentimentali possono provocare, in soggetti predisposti a questo disturbo, atteggiamenti aggressivi e autolesivi.

Con il termine compulsione ci si riferisce invece alle azioni (i rituali ripetitivi) che vengono messi in atto dal soggetto per scongiurare il pericolo temuto e soprattutto utili per attenuare la carica emozionale derivante dai pensieri ossessivi. Le ossessioni classiche spesso riguardano il controllo (lavarsi, ordinare, ecc.)

È importante riconoscere i sintomi di questa malattia per poter iniziare un appropriato percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale, ed è altrettanto importante sapere che esistono varie tipologie di disturbi ossessivo compulsivi. Ovviamente i confini tra una e l’altra sono molto labili, considerando anche che alcuni pazienti manifestano contemporaneamente più tipi di disturbi.

Tipologie di disturbi ossessivi:

I disturbi ossessivo compulsivi quindi possono essere schematizzati nel seguente modo:

  • da contaminazione”: vero e proprio terrore per le malattie, di qualunque genere. L’essere venuti a contatto con sostanze oggettivamente contaminanti, quali urina, feci, sangue o siringhe, induce a comportamenti “rituali”, come ad esempio il lavaggio delle mani con disinfettanti, con l’intento di neutralizzare ogni possibilità di contagio;
  • da controllo”: tendenza a pianificare ogni attività, anche quando non necessario, per prevenire ogni probabile rischio di incorrere in una tragedia, provando spesso la terribile sensazione di aver scordato di chiudere la porta di casa a chiave, il finestrino dell’auto o il gas della cucina;
  • da ordine e simmetria”: maniacale fissazione per un ordinamento preciso degli oggetti. Oggetti non ordinati secondo una determinata logica, come per colore, o dimensione, inducono in chi soffre di questi disturbi un malessere e un’insofferenza a cui si riesce a mettere fine solo dopo aver sistemato gli oggetti secondo un determinato ordine mentale. Esempio tipico sono i vestiti e i libri, stoviglie e cd;
  • superstiziosi”: convinzione che una superstizione possa realmente influire nella vita reale. Chi ne soffre è convinto che vedere un carro funebre o un gatto nero possa portare sfortuna, mentre munirsi di amuleti come cornetti rossi possa aiutare ad allontanare la sfortuna. Rientrano nella tipologia anche le ossessioni relative ai numeri e all’oroscopo;
  • da accumulo e accaparramento”: pulsione incontrollabile nell’accumulare compulsivamente oggetti inutili, vecchi e rotti, magari anche presi dall’immondizia. Chi è affetto da questo disturbo prova l’impossibilità di disfarsi di alimenti scaduti, vecchi giornali e giocattoli, Fortunatamente è uno dei disturbi più rari;
  • dismorfofobia: distorsione nella visione che si ha di se stessi, la convinzione di avere una parte del corpo sgradevole o addirittura deforme;
  • puri”: sono le vere e proprie ossessioni, quelle socialmente più pericolose. Chi ne è affetto prova impulsi inconsulti e aggressivi, quali ad esempio urlare, aggredire qualcuno, offendere e, nel peggiore dei casi, violentare.

 

woody allen psicologia

Nel capolavoro di Woody Allen “Whatever Works”, il protagonista Boris ha l’ossessione di dover eliminare i germi cantando per due volte “Happy Birthday” ogni volta che si lava le mani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come curare il disturbo ossessivo compulsivo

Alla luce dei risultati ottenuti in seguito a trattamenti psicoterapeutici differenti, due tipi di psicoterapia in particolare si sono rivelate le più efficaci: quella comportamentale e quella cognitiva.

La psicoterapia cognitivo- comportamentale per curare questo disturbo è l’esposizione e prevenzione della risposta. È stato provato infatti che l’esposizione allo stimolo ansiogeno ha effettivamente diminuito l’ansia dopo un lungo contatto con lo stimolo stesso. Ad esempio, persone con il terrore dei germi sono state obbligate, in modo graduale e tollerabile, al contatto con “sostanze sporche”, fino a quando il paziente non ha completamente estinto la sua ansia. Per utilizzare lo stesso esempio, è importante che chi affronti questo tipo di psicoterapia riesca a non mettere in atto i suoi abituali rituali, come ad esempio il lavaggio delle mani dopo il contatto con l’oggetto “infetto”.

Questo approccio ha ottenuto notevoli successi in quanto la modificazione di alcuni processi di pensiero automatici e disfunzionali permette di agire sull’eccessivo senso di responsabilità, sull’eccessiva importanza attribuita ai pensieri, sulla sovrastima della possibilità di controllare i propri pensieri e sulla sovrastima della pericolosità dell’ansia, che costituiscono le principali distorsioni cognitive dei pazienti con questo disturbo.


 

Presso lo studio della dott.ssa D’Ecclesiis, psicologa e psicoterapeuta a Roma, è possibile richiedere un consulto su problemi legati al disturbo ossessivo compulsivo.

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