La rimozione in psicologia: dimenticare per difendersi

Jim Carrey e Kate Winslet in una scena del capolavoro di M. Gondry “Eternal Sunshine of the Spotless Mind”

Nel gergo quotidiano quando sentiamo la parola rimozione ci potrebbe venire in mente la “classica” rimozione forzata della nostra automobile quando la lasciamo dove non dovremmo. Una rimozione di qualcosa che è al posto sbagliato al momento sbagliato (come può essere un parcheggio a ore e ci scade il biglietto).

In psicologia il termine rimozione è utilizzato per indicare un meccanismo di difesa inconscio. Con “meccanismo di difesa inconscio” Freud intendeva una modalità della nostra mente di rispondere ad eventi. Modalità per “proteggerci” da sofferenze considerate troppo grandi da affrontare con altri mezzi.
Rimuovere diventa quindi un adattamento della nostra mente a eventi considerati a livello conscio negativi e dolorosi. E’ un modo della nostra mente per “non vedere” ciò che ci è successo.
Prendendo un esempio, nelle situazioni traumatiche la rimozione è un meccanismo spesso utilizzato per far fronte a ciò che la persona ha dovuto subire.
Con trauma indichiamo un evento che ha portato ad una “lacerazione violenta ed improvvisa dell’integrità psichica”. A fronte di questo, la mente, seppur in modo paradossale, si attiva dimenticandosi dell’accaduto.
Consciamente dunque, la persona che ha subito un trauma non ricorda cosa sia successo, ma a livello inconscio la rimozione opera attraverso altri fattori. Se inizialmente dimenticare il trauma può avere uno scopo adattivo, sul lungo termine, esso uscirà “allo scoperto”, ovvero a livello conscio, tramite altre vie.
Esse possono essere:

  • disturbi fisici, legati al ciclo sonno veglia (risvegli notturni/incubi),
  • scarsa concentrazione
  • abbassamento dell’umore.

Dall’esterno tali sintomi non sono direttamente collegabili ad un trauma e spesso solo dopo un periodo di tempo, la persona, tramite un giusto percorso psicologico con professionisti del settore, riesce a “recuperare” i ricordi collegati all’evento per poterli rielaborare.

Importante citare anche la rimozione di eventi apparentemente poco significativi: spesso le associazioni mentali rivelano significati importanti e degni di analisi e approfondimento.

Come viene affrontata la rimozione in psicoterapia?
Solo tramite l’accettazione dell’evento il meccanismo di rimozione può venir meno e aiutare la persona a inserire nei propri ricordi il trauma, inserendolo nel proprio passato.
Passaggio essenziale per poter riacquisire un benessere psico fisico venuto meno con l’evento traumatico. Il trauma può essere rievocato con la regressione verso il passato del paziente tramite l’analisi della storia personale e con tecniche come le libere associazioni o l’ipnosi regressiva.

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