L’essere genitori iperprotettivi e il vietare qualunque cosa di potenzialmente pericoloso ai nostri figli, è davvero utile? O con i rischi si eliminano anche tante opportunità di crescita e apprendimento? Se lo è chiesto Gever Tulley, il fondatore della Tinkering Scholl, un programma educativo che tramite laboratori e campi estivi per bambini e ragazzi: in queste occasioni i bambini imparano fondamentalmente a realizzare praticamente ciò che hanno in mente, da un oggetto di uso comune a un’idea originale. Tutto questo viene fatto mettendo i bambini in condizione di maneggiare (sempre con la supervisione di un adulto) anche oggetti ritenuti a priori “pericolosi”, come il fuoco o l’elettricità. L’idea di base è di tipo ingegneristico: fornire ai bambini strumenti reali per risolvere problemi reali nel mondo reale.
Guardando un po’ oltre possiamo intendere che ciò a cui mira realmente questo programma è il rafforzamento della sicurezza e della fiducia che i bambini hanno rispetto all’ambiente ma anche rispetto alle proprie idee e capacità. Psicologicamente parlando, far capire a un bambino che abbiamo fiducia in lui, lasciare che sperimenti, significa infondergli un senso di sicurezza nelle sue capacità di capire e agire di conseguenza nel modo più appropriato, significa anche insegnare a sperimentare, a mettersi alla prova e fare nuove esperienze, a non temere il mondo circostante ma a comprenderlo e gestirlo.
La prospettiva di Tulley è molto innovativa e permette anche al genitore stesso di aprirsi a un approccio educativo con i propri figli meno “proibitivo” e più maturo, e in senso più ampio a interrogarsi sulla percezione del rischio. Consiglio a tutti i genitori e non solo di dare uno sguardo all’interessante intervento che Tulley ha realizzato per Ted Education. Ecco il video integrale dell’intervento:
Letture consigliate:
Gever Tulley e Julie Spiegler, 50 Dangerous Things (You Should Let Your Children Do)
(testo non disponibile in edizione italiana)